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DEUS è MACCHINA

PROMPT IMPIEGATO NELLA GENERAZIONE

<"a painting of a group of people in a modern factory, post - apokalyptic, shadows screaming, neon light, ancient and rusted machine as a relic, factory floor">

L'opera è stata prodotta attraverso l'impiego di DreamStudio.AI, un'intelligenza artificiale specializzata nella produzione di immagini a partire da una descrizione più o meno articolata. Nello specifico, si è optato per la realizzazione di un nuovo costrutto a partire da un quadro che ne fa da base, la cui influenza può variare a seconda del risultato che si vuole ottenere.
 

La scena descritta all'interno di "DEUS è MACCHINA" rappresenta il momento della rottura tra i confini interposti tra le spoglie di San Marco, posto per terra, e la navata della chiesa in cui i miracoli stanno avvenendo, componendo uno strano macchinario. Questa strumentazione è caratterizzata da una sorta di turbina, probabilmente impiegata per la produzione di energia, a cui sono state collegate tubature e centraline. Il tutto decostruisce le arcate che descrivono il soffitto, le nicchie che ospitano le tombe da cui vengono calati i morti in attesa di tornare in vita, e i figuranti che compongono il resto della scena dell'opera originaria. 

Il macchinario, la cui vera funzione rimane incerta, arrugginito e imponente, occupa il centro dell'immagine, mentre intorno ad esso si raduna un gruppo di persone, intente a studiarlo mentre sono raccolti in riverenza. Il silenzio che santifica la scena viene trasposto proprio da degli osservatori che, intenti a cercare risposte, si dispongono in tre punti differenti.

Il nuovo protagonista dell'opera è un messaggero dell'eccessiva produzione tecnologica e dell'obsolescenza programmata che questa comporta, diventando una denuncia verso una società più interessata a nuovi dispositivi piuttosto che ad aggiornare quelli già esistenti, producendo così una quantità incredibile di rifiuti difficilmente smaltibili. Inoltre, questa eccessiva produzione ha portato allo sviluppo di due correnti di pensiero differenti: la prima, tipica dei più giovani, che non conoscendo i dispositivi che li hanno preceduti, vede questi come eco di un passato lontanissimo; la seconda, che li espone come pezzi di arredamento, rendendoli frutto di riverenza per un passato nostalgico.

 

L'uomo e la donna, posizionati nella parte sinistra dell'opera, pongono lo sguardo in due punti differenti, quasi a voler rendere omaggio alla reliquia o a distogliere lo sguardo, probabilmente con l'intento di ammettere la propria ignoranza ed insignificanza. Una terza figura, posta a destra dell'immagine, caratterizzata da un abbigliamento più tecnico rispetto alle due precedenti, si muove attorno alla macchina, così da poterne apprezzare e capire meglio le componenti, le forme e le possibili funzioni. Un ultimo gruppo di figuri, nascosti nello sfondo, assiste silenzioso e in assoluta riverenza, mascherando la propria presenza a uno spettatore disattento. 

Luca Migliorati

 

Media

DreamStudio.AI

Dimensioni

1080 x 1091px 

Anno

2024

IN ORDINE

  • L'opera

  • L'antico macchinario

  • Rimando alle arcate che descrivono la copertura dell'ambientazione della scena dell'opera originaria

  • I due gruppi di personaggi presenti nella scena due gruppi di personaggi presenti nella scena

  • La folla nascosta nello sfondo

© 2024 Luca Migliorati

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